Rivoluzione urbana

L'agricoltura irrigua, che si sviluppò nelle civiltà fluviali, generò un'eccedenza di produzione agricola, che fu il fattore scatenante della Rivoluzione urbana

La Rivoluzione urbana è il processo che ha portato da una società organizzata in piccoli villaggi agricoli, con cultura orale e socialmente basati sulla parentela, ad una società organizzata in città con economia complessa, in cui si usa la scrittura e che è divisa in classi sociali, ossia una società urbana che si configura come Stato.

La Rivoluzione urbana si verificò indipendentemente e in epoche diverse in varie aree del pianeta, senza influenze reciproche: in Mesopotamia e in Egitto nel IV millennio avanti Cristo, nella valle dell'Indo e nella valle del Fiume Giallo tra il III e il II millennio avanti Cristo, in Mesoamerica tra il 1500 e 300 dopo Cristo. Queste aree sono dette culle della civiltà urbana e a partire da esse il processo di formazione delle città si diffuse ampiamente nel corso dei secoli, anche se non ovunque: in vaste regioni permasero civiltà di tipo neolitico o anche paleolitico sino alle soglie dell'Età contemporanea.

Il concetto di Rivoluzione urbana è stato messo a fuoco e proposto nel 1936 dall'archeologo Vere Gordon Childe ed è ora considerato uno dei cardini della periodizzazione della Storia, utilizzato per separare la Preistoria dall'Età antica.


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